Lettera n. 521
- Mittente
- Tasso, Torquato
- Destinatario
- Grillo, Angelo
- Data
- [giugno 1586]
- Luogo di partenza
- Ospedale di Sant'Anna (Ferrara)
- Luogo di arrivo
- Mantova
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Questo negozio cominciato di Bergamo è così lungo
- Regesto
Tasso discorre lungamente con Angelo Grillo della sua condizione di prigioniero. Sembra non confidare troppo nel possibile aiuto da Bergamo tanto tempo è passato dalle sue richieste. Non volerlo aiutare significa condannarlo a morte certa per l’infelicità che gli arreca la prigionia. Dopo aver sottolineato la sua sofferenza in maniera più distesa rispetto ad altre missive del periodo sempre rivolte a Grillo, spera che i Deputati di Bergamo o i suoi parenti cerchino aiuto presso la corte dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo. Da Roma, infatti, non è riuscito a ottenere altro che promesse non mantenute: questo diventa il pretesto per una riflessione sull’ingiustizia, sulla funzione dei principi e un atto di accusa verso chi non si è nemmeno preoccupato di scrivere una lettera per lui. Con perizia retorica richiede l’aiuto della famiglia Spinola, affinché pensino a Tasso come persona meritevole «di perdono e di grazia». Tale grazie gli potrebbe essere concessa da papa Sisto V, la cui autorità sarebbe superiore a quella di chiunque altro e che potrebbe convincere facilmente il duca Alfonso II d’Este a liberarlo. Saluta in particolar modo Niccolò Spinola a cui tornerà a scrivere per spronarlo a intercedere presso il marchese di Carrara, Alderano. Chiede anche una lettera di raccomandazione all’imperatore Rodolfo, scritta direttamente da Angelo Grillo, visto che Tasso non ha tempo per scriverla prima dell’invio della presente. Spera di poter incontrare il signora Stefano Grillo qualora venisse a Ferrara, ma avrebbe preferito poter andare a Genova o a Napoli. In conclusione sposta il discorso sui suoi componimenti e sull’insoddisfazione provata nel non avere qualcuno che voglia compiacerlo. Avrebbe piacere di ristamparli tutti insieme, anche perché non sa cosa stiano facendo Licino e Cristoforo Tasso poiché non ha ricevuto risposta. Ha risposto, invece, al conte Alfonso Beccaria e spera possa offrirgli aiuto con il non meglio identificato fattore Coccapani.
Chiude parlando delle proprie condizioni di salute: ha la febbre e ne sarebbe preoccupato se avesse ancora cara la vita.
- Testimoni
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Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 760 = alfa.T.5.23, lettera n. 108, 96v-98v
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto.
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Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 760 = alfa.T.5.23, lettera n. 108, 96v-98v
- Edizioni
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- Tasso 1616, lettera n. 224, pp. 283-86
- Tasso 1821-1832, lettera n. 73, I, pp. 93-95
- Tasso 1852-1855, lettera n. 521, II, pp. 547-49
Scheda di Giorgia Gallucci | Ultima modifica: 23 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/521