Lettera n. 1064

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Grillo, Angelo
Data
[novembre 1588]
Luogo di partenza
[Napoli]
Luogo di arrivo
Genova
Lingua
italiano
Incipit
Io non volsi mai pungere né mordere Vostra Paternità
Regesto

Tasso spiega ad Angelo Grillo ciò che l’ha mosso nelle richieste di favori. Non ha mai avuto come obiettivo l’attaccarlo, però si è trovato a domandare più volte aiuto per la sua stessa vita (durante la prigionia a Sant’Anna, ed esempio), nonostante ciò spettasse maggiormente alla giustizia dei principi. Tasso non crede di aver offeso Grillo in alcun modo se ha cercato la sua intercessione per ottenere una grazia. Lo invita, inoltre, a non reputarsi colpevole dell’opinione che Tasso ha di se stesso. Precisa che ha tenuto sempre a mente la distinzione tra la speranza di poter fare affidamento sulle parole di Angelo Grillo e la consapevolezza che ottenere qualcosa con un solo cenno pertiene più agli dei che agli uomini. Spiega, con grande perizia retorica, di non aver voluto idolatrare il destinatario e l’importanza della parola per la religione cristiana. Tale preambolo erudito vuole convincere Grillo a non rimproverare Tasso o a rimproverarlo con cognizione di causa: è vero, infatti, che si è spostato prima a Roma e poi a Napoli senza richiedere il consiglio di Grillo; e che lo stesso proposito lo spinge a tornare nuovamente a Roma, viaggio che sarebbe facilitato dall’aiuto dei padri del convento di Angelo Grillo. L’ultima parte dell’epistola si concentra sulla Gerusalemme Liberata e sul rapporto tra le parti mutate e i disegni di Bernardo Castello per la stampa. Comunica anche che in una visita ai padri del convento di San Benedetto, dopo aver fatto presente l’amicizia con Angelo Grillo, specificherà che per lui ha deciso di inserire una menzione speciale a papa Urbano II e al monastero di Cava.

Edizioni
Opere citate

Gerusalemme liberata

Nomi citati

Scheda di Giorgia Gallucci | Ultima modifica: 01 novembre 2023
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1064